Focus: Nazionale, il dopo apocalisse?
COLOGNO MONZESE – Martedì 14 novembre 2017, “4-4-2” su sportmediaset.it ha parlato il grande ex portiere e cittì azzurro.
Zoff dichiara: «Dal mio punto di vista il momento cruciale che ha portato a questa disfatta è stato la sconfitta con la Spagna in trasferta. Quella partita ci ha dato una batosta psicologica che abbiamo patito troppo: da quel giorno abbiamo cominciato a cercare altre vie, altre strade e in questo modo abbiamo perso il filo.
Forse il gruppo era un po’ ristretto, ma era un buon gruppo che comunque non è stato all’altezza. Anzi, forse il fatto di non essere ampio doveva indurre a insistere su alcune situazioni, invece di cercare il cambiamento. Le mancate dimissioni di Ventura paragonate con le mie post
Europeo? Nel mio caso ci sono state delle riflessioni, ma penso che quello che ho fatto andava fatto. Poi su quello che fanno o non fanno gli altri non mi metto a sindacare.
Ancelotti sulla panchina azzurra? Di Ancelotti non occorre che parli bene io.
Come si riparte dopo Buffon? Anche io finii la mia carriera in Nazionale con una sconfitta in Svezia, sarà destino. La sua assenza peserà, ma c’è una buona percentuale di giovani che può dare il giusto contributo per risollevarsi. In campo arriveranno altri leader, ma prima i leader devono essere in società, dal presidente della Federazione all’allenatore».
E A LE IENE VENTURA HA ANTICIPATO LE DIMISSIONI
“Premium Sport” ha poi realizzato una serie di interviste sulla questione nazionale.
ARRIGO SACCHI (ex cittì della Nazionale): «Sconfitta che non deve sorprendere, l’Italia arrivava da due Mondiali disastrosi. Ancelotti è un grande, ma andrebbe aiutato”
Sacchi dichiara: «Questa sconfitta non è arrivata improvvisamente, perché noi arriviamo da due Mondiali disastrosi. Se è stata scelta la formazione giusta? La formazione giusta è figlia di tante valutazioni e diciamo che se mancano tutte queste componenti rischi di essere anche sfortunato.
Insigne? Non è un giocatore che risolve le situazioni, nel calcio. L’Italia ha un problema culturale: consideriamo individuale quello che invece è uno sport di squadra.
I fischi a Ventura? Sono figli del risultato, perché si giudica sempre quello, e non del lavoro: non si può mettere in discussione una lunga carriera che è stata di un buon livello. Certo, non un livello eccelso.
Cosa fare per ripartire? In queste situazioni si cerca sempre il capro espiatorio: ci mettiamo a posto la coscienza allontanando il singolo. Ma non è mai il singolo a determinare i risultati.
Ancelotti?
È un grande, ma vogliamo aiutarlo? Allora dobbiamo fare molte cose diversamente da come le abbiamo fatte fino ad adesso».
PAOLO ROSSI: «Poche idee e mancanza di campioni»
Rossi dichiara: «Non siamo riusciti, da un punto di vista qualitativo, a sostituire campioni come Pirlo e Totti. Non abbiamo avuto ricambi. Oltre ad una mancanza, nell’ultimo periodo, di gioco. Ho visto poche idee in questa Italia…».
GIOVANNI GALLI (ex portiere): «Finché la Lega prevarrà sulla Federazione sarà difficile vedere una Nazionale competitiva»
Galli dichiara: «Le responsabilità della sconfitta sono di tutto il movimento calcio: la politica fatta fino ad oggi è stata quasi esclusivamente rivolta agli interessi dei club. Finché la Lega prevarrà sulla Federazione sarà difficile vedere una Nazionale competitiva».
DANIELE MASSARO (ex attaccante del Milan): «Farei come Vicini dopo Bearzot: prendere il blocco azzurro dell’Under 21»
Massaro dichiara: «In questi anni c’è stato un buco generazionale, a livello di qualità. Ho sentito poche persone dire che bisognerebbe ricominciare dai giovani: vi ricordate Vicini dopo il Mondiale di Bearzot? Prese il blocco azzurro dell’Under 21 e ricominciò da lì, costruendo una grande squadra e ottenendo dei buoni risultati». (dichiarazioni pervenute da comunicati Mediaset)
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