FOCUS: Big Bang Dello Sport. Poi Premio Fair Play 2018 A Modena
NOTIZIE DA REGIONI LOMBARDIA ED EMILIA ROMAGNA
CSI MILANO: UN’ESPLOSIONE DI IDEE AL “BIG BANG DELLO SPORT”
400 iscritti si sono riuniti insieme ad Istituzioni e dirigenti delle società sportive CSI attorno a trenta tavoli di lavoro per il più grande laboratorio di idee dedicato al futuro delle società sportive di base
Al tavolo delle Istituzioni erano presenti anche Fabio Pizzul, Consigliere Regione Lombardia, e l’Europarlamentare Stefano Maullu
MILANO – Un’intera giornata dedicata a riscrivere il futuro delle società sportive, rispondendo alle loro necessità e criticità. Non una classica assemblea frontale ma tavole rotonde in cui poter liberare la propria fantasia e contribuire a realizzare il sogno di ogni società sportiva, dandole l’opportunità crescere e diventare un punto di riferimento per il territorio. A tal proposito, trenta tavoli di lavoro con più di 400 iscritti si sono riuniti presso lo Starhotels Business Palace di Milano per il “Big Bang dello sport”, il più grande laboratorio di idee dedicato alla futura attività sportiva targata CSI, in una giornata di confronto, crescita e dialogo insieme ad alcuni rappresentanti delle Istituzioni come Fabio Pizzul, Consigliere Regione Lombardia, e l’Europarlamentare Stefano Maullu.
L’obiettivo, in termini educativi, è quello di rendere ancora più forti e vincenti le società sportive del territorio per fare passi avanti nel rapporto sport e oratorio, binomio perfetto e cuore pulsante dell’attività del CSI. Al tale scopo servirà sfruttare la miglior tecnologia sempre più a misura di società sportiva per diventare ancora più inclusivi, nonchè valorizzare i giovani coinvolgendo tutti i ragazzi desiderosi di fare sport ma bloccati dalla fatica di trovare squadre pronti ad accoglierli, e far crescere l’impiantistica sportiva e valorizzare la formazione di dirigenti, allenatori e arbitri. Ogni tavolo ha acceso il confronto proponendo in totale trenta idee concrete da poter realizzare nella prossima stagione sportiva.
«Le società sportive sono le agenzie educative più diffuse – ha detto Massimo Achini, Presidente CSI Milano – . Esse generano bene per la comunità. Vogliamo continuare ad impegnarci per rafforzare il rapporto con le istituzioni per fare esprimere al massimo le possibilità educative dello sport ed accendere idee nuove per il presente e per il futuro. Quella di sabato è stata una giornata davvero interessante, con ben trantadue tavoli di lavoro e più di 350 persone coinvolte. Abbiamo portato a casa un patrimonio incredibile di idee e di umanità. Con persone così si può sognare davvero».
Cinque le possibili tappe che, secondo Don Stefano Guidi, Direttore Fondazione Oratori Milanesi e Consulente Ecclesiastico CSI Milano, sabato a capo del tavolo di lavoro “Sport e Oratorio”, segneranno il cammino virtuoso di queste società sportive: “Sport, scopri chi sei!”, con l’obiettivo di scoprire i suoi significati più profondi e la particolare e speciale visione di uomo e di società che sa spontaneamente esprimere; “Sport, credi in te stesso!”, perché l’oratorio ha fiducia nella natura educativa dello sport, nella sua originale capacità di generare vita, cultura, incontro, educazione e nella sua base buona, solidale ed accogliente; “Sport, credi nei giovani!”, perché l’oratorio ha bisogno dello sport per imparare la lingua dei giovani e diventare quell’interprete necessario che facilita la comunicazione e rende possibile il dialogo; “Sport, aiutaci a fare esperienza positiva del corpo!”, per recuperare l’esperienza positiva della nostra corporeità. L’impegno dell’allenamento, la fatica del corpo che lavora per un obiettivo ideale, la competizione con se stessi e con i propri limiti personali è la scoperta del corpo come veicolo e possibilità di relazione; “Sport, abbi cura di te!” , perché la relazione tra oratorio e sport può essere terapeutica e dotare lo sport di quegli anticorpi che gli sono necessari per evitare di ammalarsi di tutti quei virus che sono veri corpi estranei alla sua natura. (da comunicato Uff. Stampa Csi Milano)
PREMIO FAIR PLAY 2018, I DIECI SPORTIVI SCELTI DAL CSI MODENA
Il 19 marzo l’assemblea territoriale 2018 del Comitato provinciale Csi con il coinvolgimento delle società sportive affiliate: premiati 10 nomi dello sport provinciale che si sono distinti per fair play. Durante l’assemblea focus sulla riforma del terzo settore
MODENA – Dieci sportivi che, a vario titolo, si sono distinti nel corso dell’anno sportivo 2017/2018 per Fair Play, un concetto che va ben oltre il rispetto delle regole in campo e che investe piuttosto l’intero stile di vita dello sportivo su molteplici aspetti quali la correttezza, la trasparenza, la serietà, l’umanità che si dimostrano anche al di fuori dello sport.
Dieci storie da raccontare, storie di passione per lo sport e che il Centro Sportivo Italiano – comitato di Modena – ha scelto di premiare ieri sera in occasione dell’Assemblea Territoriale durante la quale il presidente Stefano Gobbi, dopo la presentazione del bilancio approvato all’unanimità dalle società sportive presenti, è intervenuto sulla riforma del terzo settore e sulle difficoltà che vive lo sport, e con esso le società sportive che lo rappresentano, oggi: «Ad oggi non esiste una legge quadro sullo sport – spiega Gobbi – . Una ricerca recente della CGIL ci parla di 1,5 milione e mezzo di occupati nello sport, questo significa che esiste un nucleo di mondo sportivo consistente. Se guardiamo al futuro, se oggi dovessi pensare ad una società composita che voglia mettere insieme azione sociale, gestione impiantistica, che voglia avere collaboratori a contratto e che intenda relazionarsi con il sistema pubblico, ecco che suggerirei l’impresa sociale, perché attrae risorse. Il nostro modello deve essere compatibile con il modello sociale, che richiede una forte azione sociale ed educativa».
Presente all’assemblea anche il nuovo consulente ecclesiastico CSI, don Carlo Bertacchini: «Credo che lo sport rappresenti un bellissimo modo di aggregare i giovani, con tutte le problematiche e i cambiamenti che questi vivono al giorno d’oggi. La Chiesa, insieme al CSI, possono sicuramente combinare lo sport con dei valori importanti, dobbiamo solo fare del nostro meglio per portare avanti questo lavoro assieme».
Ma veniamo alle storie di Fair Play. La prima storia da raccontare è quella di Yaya Camara, arbitro CSI, premiato dal Comitato come “campione di Fair Play” per il suo impegno a favore degli altri, per la sua attenzione verso i bambini e le persone che vivono in situazione di difficoltà. Yaha ha 25 anni ed è nato in Gambia, è richiedente asilo e vive a Modena da un anno. Parla sei lingue, è mediatore culturale e fa il custode in hotel. Con il CSI Yaya ha partecipato al corso arbitri di calcio, attraverso l’offerta formativa che il nostro Comitato propone ai migranti in collaborazione con le cooperative del territorio. Da circa due anni è ufficialmente un arbitro CSI: gli piace arbitrare le partite dei bambini e la sua diaria, Yaya la destina ai piccoli abitanti del villaggio dove è nato, in Africa, per pagare le tasse scolastiche ad alcuni bambini in difficoltà. Da sempre, ha il desiderio di condividere anche le cose più piccole con gli altri: in collaborazione con il CSI ha attivato il progetto Camara HELP, una raccolta fondi per aiutare i bambini costretti al lavoro minorile e le donne che nel suo Paese sono sicuramente più svantaggiate e vivono in condizioni di sfruttamento.
Poi ci sono le giovanissime Greta Baldini, Martina Scarpinati, Giulia Morandi, Federica Casari, premiate ieri sera per la loro preziosa collaborazione al progetto CSI “Liberiamo Energie Positive” che prevede l’organizzazione di attività sportive e percorsi formativi rivolti alla popolazione carceraria femminile e maschile presso gli istituti penitenziari della provincia di Modena. Con le rispettive competenze acquisite in ambito sportivo e di servizio (Greta e Martina come insegnanti di danza, Giulia e Federica come scout e attraverso la pratica della pallavolo e del biliardino) queste giovani atlete hanno partecipato all’attività in carcere contribuendo a favorire l’aggregazione e la socializzazione delle persone in stato di detenzione offrendo loro uno spazio educativo e formativo fondamentale per il reinserimento nella società civile. Ha portato emozione e soprattutto ha ricordato l’importanza delle manovre di rianimazione la storia di Enrico Bernabiti, direttore tecnico de La Pieve di Nonantola e allenatore della prima squadra calcistica Juniores, che la scorsa estate, durante un torneo di calcio amatoriale nella parrocchia di Ravarino, ha compiuto un gesto in grado di segnare per sempre la vita di Fabio, suo amico e compagno di squadra. Tutto accade in una frazione di secondo: Fabio si sente male e si accascia, colpito – si scoprirà dopo – da un infarto. Enrico si avvicina, immediatamente rileva il debole battito dell’amico e con immediata prontezza esegue su di lui il massaggio cardiaco. Un gesto che, nell’attesa dell’arrivo dell’ambulanza e del defibrillatore, è in grado di salvare la vita di Fabio.
E poi c’è Oxana Ghinelli, 25 anni, che ieri sera ha ritirato il Premio insieme ai genitori e alla sua allenatrice per aver dimostrato che nello sport, come nella vita, non esistono ostacoli di alcun tipo. Oxana è nata con la sindrome di Down: è una grande appassionata di ginnastica ritmica e da tre anni si dedica con impegno e dedizione a questa attività sportiva tanto da essere giunta quest’anno, per la sua categoria, a qualificarsi per le fasi regionali. Oxana trasmette allegria, entusiasmo, voglia di lanciarsi in nuove imprese, è cresciuta nello sport e nelle amicizie anche grazie all’ottimo rapporto instaurato con le compagne, con cui in particolari occasioni si frequenta anche fuori dall’ambito sportivo, e dalle quali prende spunto per migliorare in alcuni aspetti della ginnastica ritmica e con le quali ha davvero costruito un ottimo “spirito di squadra”. Sono stati premiati come campioni di Fair Play anche i giovanissimi Filippo Valla, 22 anni atleta e capitano della Team Amb, e Riccardo Credi, diciassettenne atleta dell’Appennino 2000: entrambi hanno ricevuto il riconoscimento CSI per il grande percorso personale compiuto nell’ultimo anno attraverso la pratica sportiva, crescendo in tutti gli aspetti relazionali e di autonomia nella vita di tutti i giorni. Filippo e Riccardo, con la loro presenza e voglia di partecipare, hanno contribuito a far crescere anche gli amici e compagni di squadra che hanno il privilegio di poter contare sulla loro “presenza gentile”.
Nei riconoscimenti CSI non poteva mancare la figura dell’allenatore: è stata premiata come campionessa di Fair Play Monia Bompani, della CS J.Maritain, per l’amore con cui si dedica alla crescita sportiva e morale dei piccoli atleti.Monia è allenatrice di pallavolo, da anni punto di riferimento fondamentale per l’attività sportiva all’interno del Maritain. Grazie al suo lavoro, è riuscita a diffondere lo sport della pallavolo nelle scuole elementari della zona ed ha creato un settore di mini volley all’interno della società sportiva che coinvolge i piccoli atleti e i rispettivi genitori non solo nella pratica sportiva, ma anche nell’organizzazione di feste e nelle attività di volontariato. Il suo impegno va al di là della crescita tecnico/sportiva: obiettivo di Monia è infatti quello di educare i giovani atleti al rispetto delle regole del comportamento sportivo (rispetto dell’arbitro,dell’avversario, lealtà agonistica) in modo che questi importanti valori siano assorbiti in primis dai genitori stessi. (da comunicato Uff Stampa Csi Modena)
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