FOCUS: Race Anatomy
SAN PIETRO DI FELETTO (TV) – Una serata rosso Ferrari. Ferrari fuori, con la passerella dei bolidi della Scuderia Piave, che proprio quest’anno festeggia i 35 anni d’attività. E Ferrari dentro, con la sala di Ca’ del Poggio Ristorante & Resort trasformata in uno studio televisivo e una platea di quasi 200 appassionati giunti a San Pietro di Feletto per conoscere i protagonisti di “Race Anatomy”, il celebre programma di Fabio Tavelli dedicato alla Formula Uno.
Tavelli aveva il compito di guidare, e in qualche modo stimolare, un team d’esperti composto dal collega Leo Turrini, dagli opinionisti Mario Miyakawa e Luigi Mazzola e dai piloti Matteo Bobbi e Michela Cerruti. Si è parlato di Ferrari e non solo, perché i primi tre Gran Premi della stagione (Melbourne, Sakhir e Shangai), in attesa di Baku (29 aprile), hanno fornito una gran quantità di spunti di riflessione. Al centro di tutto, i piloti più che le macchine.
Si è partiti da Verstappen (“Un talento pazzesco che neanche i colleghi riescono a mettere in riga, ma un bene per la Formula Uno”, ha detto Bobbi) per arrivare ad Hamilton (“E’ in crisi perché non trova la piena sintonia con la macchina”, secondo Miyakawa), passando per Alonso (“Andare a cena con lui è come assistere alla Corazzata Potemkin: una noia pazzesca”, spiega Turrini, che l’ha soprannominato “Frenando”) e Vettel (“Poteva andare alla Mercedes: ha voluto restare per provare a vincere con la Ferrari, le sue motivazioni sono da numero uno”, continua Turrini).
Luigi Mazzola, ex ingegnere della Ferrari, si è spinto in riflessioni tecniche: «Nessun team ha ancora capito molto delle gomme, però se devo scegliere la miglior macchina visto finora dico senz’altro Ferrari». I giudizi di Michela Cerruti, unica donna del gruppo dopo la defezione della giornalista Federica Masolin, sono saggi e accompagnati da una grazia tutta femminile. Si capisce che il sestetto è affiatato, e che il cuore di tutti pulsa di sincera passione per i colori della Ferrari (“Si critica Verstappen, il suo modo di guidare, ma se arrivasse a Maranello saremmo tutti pronti ad esaltarsi per lui”, ha commentato Turrini).
Tra i presenti, oltre all’olimpionico di ginnastica Igor Cassina, c’era Mauro Apicella, coordinatore dei Ferrari Club di tutto il mondo, che ha elogiato la Scuderia Piave: «Trentacinque anni ne fanno uno dei quindici club più longevi al mondo: aprire un club, magari sull’onda dei successi sportivo, è facile. Durare nel tempo, avendo la capacità di rinnovarsi è molto difficile».
Oltre che dalla Scuderia Ferrari Club Piave, guidata dal presidente Franco Gava, la serata è stata organizzata dalla sezione Aia di Conegliano, rappresentata dal vertice Paolo Dal Cin, e dalla stessa Ca’ del Poggio, ora pronta – a proposito di sport – a lanciare il conto alla rovescia in vista del gran finale del Giro d’Italia under 23 che approderà a San Pietro di Feletto, con una spettacolare tappa a cronometro, il 16 giugno. (da CA’ DEL POGGIO | Ufficio Stampa)
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