UN MODO DIVERTENTE PER FAVORIRE L’INCLUSIONE
SASSARI – Il 18 maggio 2018 all’Istituto Comprensivo “Brigata Sassari” a Sassari si è tenuta un’ importante conferenza. Meglio tardi che mai. Anche la Sardegna si affaccia finalmente nell’universo Baskin con un coordinamento variegato di forze: nel tempo dovranno far attecchire la disciplina che in campo schiera, nella stessa squadra, giocatori paralimpici, cestisti dalle abilità eccelse e individui particolarmente refrattari ad ogni tipo di sport.
Miur e CIP Sardegna si sono accordati per dare la prima scossa con un corso di aggiornamento riservato ai docenti di Scienze Motorie e Sportive di Sostegno appartenenti alle scuole secondarie di primo e secondo grado dislocate nel territorio isolano.
Al patto tra i due organismi, che ha ricevuto il plauso dall’Assessorato regionale della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, aderisce anche il braccio operativo del progetto costituito dal binomio Associazione Baskin Cremona – ASD Abilità Sassari, costola della Cooperativa La Gaia Scienza, che saranno chiamate a diffondere capillarmente il Baskin, in ambiti extrascolastici.
FAUSTO CAPELLINI: “IN CAMPO COLLABORANO TUTTI CON LE LORO POTENZIALITÀ”
Il Baskin (abbreviazione di basket inclusivo, insieme) nasce dalla collaborazione tra l’ingegnere Antonio Bodini (padre di un’alunna disabile) e Fausto Capellini, insegnante di Scienze motorie, che nel 2001 hanno dato avvio ad un progetto di inclusione nel campo delle attività sportive. «Il gioco, che s’ispira al basket – spiega Fausto Capellini, presente a Sassari come docente formatore assieme a Sira Miola – prevede la partecipazione di tutti i soggetti possibili: maschi e femmine, ragazzi con e senza disabilità, ragazzi molto abili dal punto di vista motorio e persone con scarse competenze o restie a mettersi in gioco, perché considerate non sufficientemente adatte per prendere parte alle attività sportive. L’idea innovativa è quella di utilizzare le capacità di ciascuno per produrre benefici alla propria squadra».
Ai giornalisti presenti alla conferenza stampa (che ha anticipato il corso di aggiornamento di otto ore, suddiviso in tre moduli, e al quale hanno preso parte 110 insegnanti), Capellini spiega come in pochi anni la sua creazione abbia avuto una crescita esponenziale: «Dalla prima partita, svoltasi tra 10 alunni, si è giunti nel 2018 a quasi 15 000 studenti (dagli 8 ai 18 anni) che si sono sfidati in tornei di Baskin in numerose scuole, dalla Sicilia alla Valle D’Aosta. Nel 2017, il MIUR ha firmato un protocollo d’intesa con l’Associazione Baskin per lo sviluppo di questa disciplina sportiva nel mondo scolastico. Le scuole interessate possono rivolgersi all’Associazione per poter organizzare incontri formativi. Parallelamente, il Baskin si è sviluppato anche al di fuori della scuola: nel 2006 viene costituita l’Associazione Baskin e nel 2017 si è organizzato il terzo Campionato Nazionale. Nell’ottobre del 2018 prenderà vita anche il primo Campionato Europeo con squadre dalla Francia, Spagna, Grecia e Lussemburgo».
GLI INTERVENTI DELLE PARTI IN CAUSA
Ospitato nella palestra dell’Istituto Comprensivo “Brigata Sassari”, Baskin @ Scuola è appoggiato pienamente dal commissario straordinario del CIP Sardegna Paolo Poddighe: «Tutto quello che abbiamo messo in campo – ha dichiarato – è finalizzato all’introduzione immediata della disciplina negli istituti. Il prossimo passo è che i docenti formati oggi diventino formatori nel territorio sardo. Non vedo l’ora che venga costituita una delegazione sarda di Baskin: per le nostre scuole rappresenterebbe un significativo salto di qualità. Grazie a questa attività integrata nell’universo scolastico, il CIP cercherà di venire incontro a tutti coloro che vorranno svilupparla».
Segnali di approvazione incondizionata giungono anche dalla Regione Autonoma della Sardegna. L’Assessore regionale della Pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport Giuseppe Dessena, rappresentato dal suo segretario particolare Dario Cuccuru, coglie le peculiarità innovative del Baskin: «Rompere le barriere tra normodotati e diversamente abili e mettere insieme le persone in un unico campo da gioco, rende tale disciplina uno straordinario strumento di integrazione con una valenza non solo sportiva ma sociale eccezionale. Lo sbarco del Baskin in Sardegna attraverso il CIP e la A.S.D. Abilità e la sua diffusione a partire dal mondo della scuola non può che trovare il pieno sostegno dell’Assessorato alla P.I. e sport. Auspico che possa rapidamente partire un circuito competitivo che coinvolga tutto il territorio sardo in questa nuova ma entusiasmante disciplina».
Non è un caso che la volontà di diffondere questa nuova attività sportiva parta proprio da Sassari, città spesso associata al grande basket: «Il baskin è una disciplina che fa convivere persone con diverse abilità – argomenta Alba Canu, Assessora alle Politiche educative, infanzia, giovani e sport del Comune di Sassari – e che valorizza il contributo di ogni giocatrice o giocatore, chiamati a sviluppare nuove capacità di comunicazione. Uno sport innovativo che si basa sulla condivisione e sull’integrazione».
I funzionari del MIUR, compiaciuti, dovranno implementare le pratiche per un avvio spedito e ben organizzato: «È una nuova sfida che il MIUR affronta per diffondere forme alternative di inclusione – ha sottolineato la dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale di Sassari Anna Maria Massenti – che consentirà un approccio diverso tra alunni e alunne mirante a favorire un ruolo attivo di queste persone nello sport, aldilà degli aspetti prettamente assistenzialistici».
Parola a Marco Pinna, referente regionale Scuola del CIP Sardegna: «Era da almeno un paio d’anni che cercavamo le maniere più idonee per tirar su un appuntamento di questo tipo con gli insegnanti di educazione fisica. Devo dire che il numero delle adesioni ha soddisfatto sia me, sia il Miur. Mi auguro uno sviluppo repentino nelle scuole di tutta l’isola e un’espansione anche all’esterno magari con il contributo di società sportive che, incuriosite da questo sport, possano dar vita ai primi campionati. Discorrendo con i due formatori del Baskin mi ha meravigliato tanto come la disciplina sia diffusissima nelle regioni del centro – nord d’Italia. Ipotizzo a breve una sua investitura ufficiale che gli permetterà di entrare a far parte, a tutti gli effetti, della grande famiglia CIP».
In qualità di padrona di casa, la dirigente dell’Istituto Comprensivo Brigata Sassari Claudia Capitta ha ribadito come la scuola sia il luogo privilegiato dove l’inclusività si realizza al meglio.
Nel 2013 la formatrice Sira Miola è stata nominata coordinatrice di educazione fisica nella provincia di Vicenza. Ed è proprio in quella veste che ha conosciuto il Baskin partecipando ad un incontro nazionale dei coordinatori di educazione fisica di tutte le regioni. «In quella circostanza – ha ricordato Sira Miola – si indicava il Baskin come disciplina da promuovere per coinvolgere di più i ragazzi con disabilità. Subito incuriosita ho cercato in tutti i modi di mettermi in contatto con gli inventori di questo nuovo sport e proporre un corso ai docenti vicentini. Dal 2014 al 2015 ne sono stati fatti 3 con la partecipazione di quasi tutti i docenti della provincia. Il Baskin ha affascinato moltissimi docenti, alcuni di questi, assieme a me, hanno fatto nascere, nella provincia di Vicenza, 6 associazioni sportive ASD per un totale di 12 squadre che attualmente disputano il campionato regionale. Nella scuola vicentina il Baskin ha ispirato la nascita e lo sviluppo di un progetto provinciale di attività sportiva inclusiva, “Progetto gioco anch’io sport per tutti” a cui hanno aderito in questo anno scolastico 94 scuole vicentine di ogni ordine e grado. Attualmente non ricopro più il ruolo di coordinatore dell’Ufficio educazione fisica di Vicenza ma mi occupo, con uno specifico incarico, proprio del progetto che ho io stessa avviato. Il Baskin ha ispirato la metodologia, la didattica e la pedagogia del progetto “gioco anch’io: sport per tutti”. Grazie al Baskin i docenti vicentini stanno proponendo l’educazione fisica a scuola in modo più inclusivo riadattando molte attività sportive affinché siano davvero per tutti».
Oltre a Miur e CIP è stata coinvolta la Cooperativa La Gaia Scienza di Sassari, all’interno della quale è stata costituita, due anni fa, la società sportiva ASD Abilità. Composta da 120 soci e 30 soci atleti, opera non esclusivamente nell’ambito paralimpico con varie attività: basket, nuoto, pallavolo e fitness. Nonostante la giovane età, ha alle spalle l’organizzazione di convegni sull’importanza dello sport per le persone con disabilità e una manifestazione pittorica, in quanto Abilità riserva attenzioni particolari anche nel sociale. «Vogliamo avere un ruolo da protagonista – afferma il presidente di Abilità Luciano Betza – perché intendiamo promuovere il Baskin in tutta la Sardegna, agendo soprattutto fuori dalle scuole, grazie al contributo delle Associazioni isolane che si occupano di sport paralimpici. Gli unici titolati a fare formazione provengono dall’Associazione Baskin di Cremona. E infatti abbiamo previsto un corso in autunno, ancora con Miola e Capellini, atto a interessare le società sportive». (da comunicato Uff Stampa CIP Sardegna)
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Cos’è? |
Il Baskin (abbrev. basket inclusivo, insieme) è un nuovo sport per tutti che si ispira al basket ma ha caratteristiche particolari ed innovative. Un regolamento,
composto da 10 regole, ne governa il gioco conferendogli caratteristiche incredibilmente ricche di dinamicità e imprevedibilità. |
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Perchè? |
Questo nuovo sport, è stato pensato per permettere a persone sia normodotate che con disabilità di giocare nella stessa squadra
(composta sia da maschi che da femmine!). Il Baskin permette la partecipazione attiva di giocatori con qualsiasi tipo di disabilità (fisica e/o mentale) che consenta il tiro in un canestro. |
Chi può giocare ? | Cat. Junior: ragazzi e ragazze delle scuole medie inferiori
Cat. Senior: tutte le persone che hanno compiuto 14 anni |
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Dove si gioca a Cremona | Campionato Junior:
nella scuola come attività extracurricolare Campionato Senior: con Società Sportive Dilettantistiche |
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Un po’ di numeri |
attualmente in Italia il Baskin viene praticato da circa 8000 atleti sia nelle scuole (junior) che nelle Società (con 82 squadre senior)
circa il 30% dei praticanti sono persone disabili ora è sviluppato in 10 Regioni d’Italia
Per Cremona Città Europea dello Sport 2013
1° Campionato Italiano a Cremona giugno 2013 2° Campionato Italiano A Rho EXPO giugno 2015 3° Campionato Italiano a Montecchio (Vi) maggio 2017 |
ALLA SCOPERTA DEL BASKIN
Il Baskin (inclusivo, insieme, integrante) è una nuova attività sportiva che si ispira al basket ma ha caratteristiche particolari ed innovative. Un regolamento, composto da 10 regole, ne governa il gioco conferendogli caratteristiche incredibilmente ricche di dinamicità e imprevedibilità. Questo nuovo sport è stato pensato per permettere a persone normodotate e persone disabili di giocare nella stessa squadra (composta sia da maschi che da femmine!). In effetti, il Baskin permette la partecipazione attiva di giocatori con qualsiasi tipo di disabilità (fisica e/o mentale) che consenta il tiro in un canestro. Si mette così in discussione la rigida struttura degli sport ufficiali e questa proposta, partendo dalla scuola, diventa un laboratorio di società.
Le 10 regole valorizzano il contributo di ogni giocatore all’interno della squadra: infatti il successo comune dipende realmente da tutti. Gli adattamenti, che personalizzano la responsabilità di ciascuno durante la partita, permettono di superare positivamente la tendenza spontanea ad un atteggiamento «troppo assistenziale» a volte presente nelle proposte di attività fisiche per persone disabili.
Il regolamento del baskin adatta: 1) il materiale (uso di più canestri: due tradizionali; due laterali più bassi; possibilità di sostituzione della palla da minibasket con un’altra di dimensione e peso diversi per persone fortemente fragili; 2) lo spazio (zone protette previste per garantire lo spazio di gioco e il tiro nei canestri laterali ad alcune disabilità); 3) le regole (ogni giocatore ha un ruolo definito in base alle sue competenze motorie e di conseguenza si confronta, in partita, con un avversario diretto dello stesso livello cioè dello stesso ruolo). Questi ruoli sono numerati da 1 a 5 e hanno regole proprie); 4) le consegne (giocatori della squadra che diventano anche tutor per indirizzare e sostenere le azioni di un compagno disabile).
In questo sport non solo i disabili utilizzano le competenze dei normodotati, ma anche i normodotati investono sulle capacità dei loro compagni di squadra disabili che si rivelano fondamentali per arrivare alla vittoria.
Dunque anche i normodotati beneficiano di questa collaborazione. Infatti nel Baskin essi imparano ad inserirsi e cooperare in un gruppo che conta al suo interno gradi di abilità molto differenti. Devono così sviluppare nuove capacità di comunicazione mettendo in gioco tutte le proprie energie fisiche e la propria creatività tattica per stabilire relazioni di collaborazione efficaci. Inoltre la condivisione degli obiettivi sportivi con soggetti disabili permette loro di apprezzare le ricchezze e le capacità che la diversità porta con sé.
Riguardo ai soggetti disabili, dopo quindici anni di buone prassi possiamo dire che i risultati che si raggiungono col Baskin sono considerevoli: aumenta la fiducia in se stessi, la capacità di coniugare sacrificio al piacere, crescono le abilità psicomotorie e la capacità di interagire con i coetanei e con gli adulti diventando consapevoli che con le “proprie armi” possono contribuire e spesso determinare realmente il successo della propria squadra
.Il Baskin è nato a Cremona in un contesto scolastico dalla collaborazione di genitori, professori di Scienze Motorie e di Sostegno. Questo progetto ha visto la collaborazione, in quello che viene definito «lavoro di rete», di realtà scolastiche e di associazioni del territorio ognuna delle quali ha contribuito, con la propria specificità, al successo del Baskin.
Nel 2006 è nata l’Associazione Baskin onlus che fa da riferimento a questa attività, ne cura la diffusione per garantirne la giusta applicazione.
Anche il Comune di Cremona ha patrocinato e sostiene lo sviluppo di questa disciplina . Nel dicembre 2007 la Giunta Comunale, per mantenerne la paternità , ha deciso di nominare “Cremona città del Baskin”.
Dal 2011 il CCNB (Comitato Centrale Nazionale Baskin), coordina gli eventi sportivi su tutto il territorio nazionale, le varie Regioni coinvolte sono in esso rappresentate. (da comunicato Ass. Baskin Cremona)
E’ possibile seguire le attività del Cip Sardegna nella rinnovata pagina Facebook e sul sito web ufficiale www.cipsardegna.org