FOCUS: Stelvio Marathon 2018
PRATP ALLO STELVIO (BOLZANO)- Stelvio Marathon indimenticabile, oggi, da Prato allo Stelvio (BZ) correndo “to the magic pass” in una giornata davvero splendida, fra le cime montuose ancora punteggiate dalla neve e le emozioni che solo la storica serpentina di tornanti così celebre nel mondo dello sport è in grado di regalare. Nel mondo del ciclismo, soprattutto, il Passo dello Stelvio è classificabile come una salita alpina lunga, dall’importante dislivello e quota altimetrica, con pendenze di media difficoltà per il completamento di un’erta che ad una competizione podistica di certo mancava.
Per quanto riguarda i risultati di gara, la competizione marathon di 42.195 km e 2.350 metri di dislivello è stata “domata” da Andreas Reiterer (3h44’34’’), ad imporsi nettamente su Jochen Uhrig (3h47’56’’) e Matteo Vecchietti (4h03’09’’). Tra le donne Edeltraud Thaler (4h34’53’’) si è imposta anche quest’anno dopo il successo nella prima edizione, seconda la tedesca Anna Ricarda Gerlach (4h59’40’’) e terza Tamara Schwienbacher (5h02’33’’).
Nell’itinerario di 26 km e 2.250 metri di dislivello Anna Pircher (3h26’21’’) è stata, come spesso le capita, insuperabile, e Angelika Schwienbacher (3h41’33’’) e Julia Schroetter (3h45’28’’) hanno dovuto accontentarsi del secondo e terzo posto. Stefano Facchini (2h51’15’’) il migliore del classic maschile, su Anton Steiner (2h58’19’’) e Giovanni Vanini (3h03’44’’). A dire il vero è stato un altro atleta a giungere sul traguardo prima di Facchini, ma non essendo tra i concorrenti in gara non è stato possibile considerare “legittima” la vittoria di Thomas Niederegger, il quale ha deciso di partecipare per dare un tributo al suocero scomparso, che sempre gli consigliava di “non mollare mai”, qualsiasi fossero le avversità.
Altri atleti si sono cimentati anche in un percorso di 14 km con partenza da Trafoi, “casa” di Gustav Thöni, il campionissimo che vanta tra le tante vittorie un oro olimpico e cinque mondiali, presente a gustarsi le prime fasi della contesa. Le affermazioni personali sono state appannaggio di Alex Erhard (1h22’19’’), davanti a Franco Chiera ed Andreas Obexer, mentre al femminile Sarah L’Epee (1h39’20’’) è stata più veloce di Annemarie Schoepf e Daniela Scapin.
Largo anche alle prove non competitive, perché la Stelvio Marathon è per tutti, grazie ad un’organizzazione attenta al dettaglio, nei servizi e nelle garanzie offerte agli atleti, nonostante le difficoltà di una manifestazione che parte e arriva in luoghi differenti, con nel mezzo una “miriade” di tornanti. Le sfide classic e marathon hanno visto i primattori sfilare senza troppi problemi sul traguardo, dovendo fare i conti in primis con la propria prestazione e non con i diretti inseguitori.
Tracciati pennellati da un grande artista dunque, lungo la strada asfaltata del tranquillo paese di Agumes con la sua chiesa San Giorgio per quando riguarda il percorso principale, proseguendo verso Montechiaro dove i corridori hanno ammirato le suggestive rovine del castello. Dall’asfalto alla strada sterrata, fino alla città medievale di Glorenza, “quartier generale” degli eventi firmati dal comitato di Gerald Burger. Sfilata in centro città e lungo le mura che ne fanno un gioiello medievale, proseguendo lungo la ciclabile dell’Adige, la Via Claudia Augusta, fino ai laghetti di Prato. La spettacolarità delle formazioni di ghiaccio e roccia attorno al Passo dello Stelvio è abbacinante, ai piedi del Parco Nazionale. La vera sfida comincia dopo 16 km dove, moderatamente in salita, s’attraversano i masi Mitter e Platzleidhof, fra ripide viuzze e paesetti pittoreschi.
Questi ci portano anche all’uscita del paese di Stelvio in direzione Platzhof, non lontano dalla chiesetta di San Martino, la quale ha spalancato la visuale sull’imperioso Ortles. Stretti cammini lungo il bosco, cambi di ritmo, ampi sterrati, con la possibilità di avvistare più d’un animale selvatico, direzionandosi verso un sentiero escursionistico alpino in ascensione, il Goldsee. Il Gruppo Ortles ha fatto da sfondo alla contesa, questa volta in discesa fino al tornante numero 25 della leggendaria Strada del Passo dello Stelvio, ove inizia la serie di tornanti sino all’agognato traguardo.
Il vincitore, l’altoatesino Reiterer, è più che soddisfatto all’arrivo in cima al passo: «Eravamo un gruppetto nel tratto in piano, ma appena la strada ha iniziato a salire ho deciso di rischiare e di allungare il passo, sono riuscito a fare il buco e da lì ho controllato», così come la prima classificata al femminile, Edeltraud Thaler: «Seconda edizione e seconda vittoria per me qui, non poteva andare meglio di così». Contenti anche i vincitori classic, Stefano Facchini: «Prestazione sopra le mie aspettative», ed Anna Pircher: «Gran percorso baciato dal sole, vedi il Passo dello Stelvio sopra di te ma non ci arrivi mai».
Il presidente Gerald Burger non poteva essere più soddisfatto: «Pensiamo già alla terza edizione, vogliamo tenere questo livello perché è molto alto, sono sicuro che il prossimo anno faremo un nuovo salto in avanti. Tutti i partecipanti erano contenti ed ora spero che ci sia passaparola». Arrivederci alla prossima edizione, ricordando anche l’appuntamento con il Giro Lago di Resia del 14 luglio. (da comunicato Uff. Stampa Newpower.it)
Info: www.stelviomarathon.it
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