MILANO – Lutto per il mondo dello sport. Si è spento, all’età di 88 anni, Camillo Onesti, padre fondatore (assieme ad altri nomi illustri) della Stramilano, di cui è stato fino all’ultimo presidente. Milanese doc, “Camillone”, come era soprannominato dagli amici, può definirsi lo sportivo per eccellenza. Giovanissimo si dedicò alle corse campestri e al calcio, nel ruolo di portiere, per appassionarsi successivamente al mondo del ciclismo. Ma la montagna fu il suo vero amore, con 1500 vette scalate, lo sci alpinismo e lo sci di fondo. In quest’ultima disciplina ricoprì le cariche più importanti, da allenatore responsabile del Comitato Alpi Centrali a direttore agonistico della Nazionale femminile, che con lui raggiunse l’apice del successo, conquistando quattro ori olimpici, quattro titoli mondiali e due Coppe del Mondo generali, con atlete della portata di Manuela Di Centa e Stefania Belmondo. Fu inoltre presidente della storica associazione alpinistica milanese Fior di Roccia. Onesti portò avanti per moltissimi anni anche la passione per l’atletica. Oltre ad essere l’anima organizzatrice della Stramilano, fu anche un appassionato corridore. Come si legge sul sito della FIDAL, corse per tre volte la maratona di New York, partecipò a quella di Pechino e anche alla Corrida di San Silvestro, tradizionale corsa di fine anno di San Paolo. “Camillone” è stato dunque tante cose e ha rappresentato la vera essenza dello sport.
A proposito della morte di Camillo Onesti, si è espresso martedì anche l’Assessore allo Sport e Politiche per i giovani Antonio Rossi, come riportato dal comunicato apparso sul sito della Regione Lombardia www.regione.lombardia.it. “Con Camillo Onesti si spengono 88 anni di passione per lo sport e per la montagna – avrebbe dichiarato l’Assessore – Il suo andare di corsa, fisicamente e operativamente, il suo ‘inventare’ cose nuove e innovative nello sport come nella vita, lo hanno portato a scrivere pezzi di storia milanese come la ‘Stramilano’, di cui è il papà, e come le imprese con lo storico gruppo alpinistico dei Fior di Roccia. Io lo ricordo anche come direttore agonistico dello sci di fondo, perché ha portato alla vittoria due grandi campionesse: Manuela Di Centa e Stefania Belmondo”.
Luisa Del Giudice