FOCUS: Calcio Free style
MILANO – Libertà. Concetto dei concetti. Antropologicamente. Da sempre. Il calcio, lo sport degli sport. Per alcuni… anzi per molti, visto l’impatto che ha in più parti del globo con un numero in continua crescita di persone che lo pratica a qualsiasi livello.
Ma il soccer ha regole, schemi, tattiche. Gabbie mentali per taluni. Un insieme di restrizioni per tutto ciò che è agli antipodi del concetto di libertà, quella di esprimersi artisticamente con un pallone ad esempio: anziché fare gol, anziché rispettate i dettami degli allenatori tradizionali, al di là delle tradizioni.
Per tutto coloro cha amano l’antimateria del pallone, esiste il fenomeno del Free style, lo stile libero di questo sport che, contemporaneamente, abbraccia anche la danza, quella appunto più libera, quella di strada: la break dance.
L’intervista a DAVIDE PISANI
SportSmall.it Davide Pisani ha 23 anni e un sogno. Portare in Italia il Calcio Free Style a grandi livelli, per poterlo fare riconoscere dal CONI.
Davide Pisani: «Per ora spiega – siamo lontani da essere materia olimpica ma questa, vuole essere la meta finale di questo viaggio. Ma attenzione – ammonisce – noi non siamo il calcio come tutti lo ricordano, noi siamo un’altra cosa. Le nostre partite non sono 11 contro 11 o 5 contro 5. Le nostre sono “battle” di danza di strada col pallone, ci esibiamo con la musica e uno per volta in sfide 1v1 di 30 secondi per tre volte. Vince chi prende più voti dalle giurie».
SportSmall.it Come si comincia a praticare il calcio free Style?
Davide Pisani: «Ognuno ci arriva in maniera diversa. Sono tifoso dell’Inter e nonostante avessi avuto come mito uno come Ibra e lui a volte in campo era un po’ Free Style, mi sono appassionato a questa attività guardano i video su internet di fenomeni come Soufiane Touzani, che nel 2004 con le riprese delle sue esibizioni faceva riscrivere al mondo, le regole di questa nuova opportunità sportiva. Maestri inconsapevoli ce ne sono stati tanti se pensiamo a palleggiatori come Maradona o Ronaldinho. Io stesso sin da piccolo mi concentravo di più sul palleggio che sugli altri aspetti del calcio».
SportSmall.it Era destino insomma?
Davide Pisani: «Per certi versi sì, passavo il tempo a concentrarmi a fare trick e giri del mondo…»
SportSmall.it Sarebbero?…
Davide Pisani: «Sono sequenze tecniche, che messe insieme formano uno show di free style».
SportSmall.it Ci vuole tempo per imparare?
Davide Pisani: «Dipende. Magari ho anche una predisposizione naturale ad assimilare materie fisiche e sportive. Oggi sono ad esempio, laureato in Scienze Motorie all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano dove ho anche presentato una tesina sul calcio free style… naturalmente».
SportSmall.it Prima ci spiegavi del sogno di un riconoscimento del CONI. Ma come si arriva ad un tragurado come quello?
Davide Pisani: «Certamente con la visibilità. Vorremmo costituire dei campionati di un certo livello e con giurie che siano anche da richiamo. Ma soprattutto ci vogliono sponsor che ci sostengano concretamente, nonostante ad esempio il mio gruppo di lavoro che comprende anche Giorgio Luppi di Bologna e Alessandro Colazzo di Lecce, sia spesso contattato dalle aziende per esibizioni live o per spot pubblicitari televisivi. Il resto del mondo è più avanti rispetto all’Italia grazie al lavoro della WFFA, la World Freestyle Football Association, organo internazionale costituito nel 2017 in Canada. Un bel segnale questo, per una scena della quale io faccio parte da 9 anni».
SportSmall.it Davide hai detto scena, come se fossi uno che arriva dall’ HiP Hop?
Davide Pisani: «Esattamente. Non siamo il calcio. Lo ripeto. Ma siamo calcio che danza, magari anche proprio sulle note dell’Hip Hop di strada».
SportSmall.it Quindi potreste interessare anche alle federazioni di Danza Sportiva?
Davide Pisani: «Non è una possibilità che precluderemmo eventualmente ci venisse mai sottoposta, anzi…».
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