FOCUS: Bonfrisco «Collina il n°1 ma col Var… Nuove regole ok. Arbitri da sostenere»
di MAX CAVALLARO
MILANO – Il calcio è fermo. Nonostante questo continua ad evolvere. Inevitabilmente. Lo fa con il calciomercato, con le sue istituzioni o con le regole. Per quest’ultimo punto sarebbe opportuno aggiornarsi costantemente per non correre il rischio di sbagliar valutazioni quando in casa o allo stadio guardiamo una partita. Davvero. Chi decide le regole? L’International Football Association Board, organizzazione nata a Londra nel 1886, con sede attualmente a Zurigo, composta da 8 esperti e indipendente dalla FIFA dal 2014. Angelo Bonfrisco è un ex arbitro di Serie A e B: lo è stato dal 1993 al 2001. Per SportSmall.it in esclusiva, ci illustrerà passo-passo, quelle che sono le ultime novità dal regolamento che verrà presto applicato e realizzato proprio dall’IFAB. Ma non solo, l’ex fischietto si inoltra con noi, in quello che sarà il post pandemia nel calcio dilettantistico giovanile ed amatoriale che ha grande bisogno di aiuti. Intanto lui spiega che…: “Mi alleno in casa ed anche se gli spazi sono limitati non mi fermo”.
Solo per SportSmall.it, Bonfrisco ci parla anche dei suoi ex colleghi. Chi?… Lo scoprirete tra qualche riga caso mai fosse sfuggito il titolo del pezzo.
L’INTERVISTA
AMARCORD
Ti va di spiegarci passo per passo tutte le modifiche del regolamento? Ma prima volevamo chiederti se gli arbitri della tua epoca, avrebbero accettato di buon grado l’introduzione del VAR?
“Gli arbitri della mia epoca avevano già il sentore che prima o poi la tecnologia sarebbe entrata prepotentemente nel calcio. Già nel 1980 quando muovevo i primi passi, si parlava del gol-non gol e poi nei ‘90 della moviola in campo”.
Come avrebbero preso oggi l’introduzione del VAR?
“Personalmente credo che alcune cose in effetti, fossero impossibili da valutare sin da sempre e gli interessi hanno mutato le cose sino al Var”.
Ci puoi fare qualche esempio di tuoi ex colleghi immaginandoli alle prese con il VAR di oggi?
“Se devo fare un nome su tutti direi Collina, per me il migliore di tutti i tempi ma oggi con la sua grande personalità forse con il VAR, avrebbe fatto un po’ fatica, nel senso che non lo avrebbe reso felice, in quanto era abituato a controllare da solo tutto ed in maniera sempre eccellente dal punto di vista gestionale del match”.
LE NUOVE REGOLE
Ok, ora addentriamoci tra le nuove regole che saranno presto applicate.
“Innanzitutto dovrebbero entrare in vigore con l’inizio del campionato venturo. Tra le novità direi di partire con quella che riguarda il fallo di mano in attacco. La nuova regola dice che una rete sarà annullata solo quando, il tocco di mano avviene immediatamente prima dell’assegnazione del gol: prima veniva punito semplicemente valutando l’azione di attacco nella sua globalità”.
Sui rigori invece cosa cambia?
“C’è una modifica importante. Parliamo dei rigori da calciare dopo i supplementari. Da quel momento le ammonizioni saranno azzerate”.
Cosa cambia invece per il Var?
“Sostanzialmente non cambia nulla. l’Ifab ha però sottolineato che sui falli oggettivi si continuerà a non revisionare l’episodio da parte dell’arbitro di campo. Su episodi soggettivi, sarà sempre l’arbitro di campo a revisionare le azioni al video”.
Adesso proviamo a descriverti noi le altre regole apportate dall’Ifab e tu ci darai su ognuna un’ opinione flash:
Se un difensore viene colto nel commettere un fallo di mano volontario lo sarà anche considerandolo ai fini del fuorigioco.
“Se un difendente dopo un tocco di mano involontario fa pervenire la palla ad un avversario in una posizione di fuorigioco, la posizione stessa di off-side verrà sanata in quanto quel tocco di braccio sarà considerato come giocata”.
Se la palla per la seconda volta viene giocata in modo irregolare da un portiere dopo aver ripreso il gioco, prima dell’intervento di un avversario, verrà comminata una sanzione.
“Il portiere che tocca due volte la palla consecutivamente verrà sanzionato a livello disciplinare con un giallo o con un rosso a seconda dei casi”.
Nessuna ammonizione verrà elargita dagli arbitri agli avversari della squadra che in attacco sta usufruendo del vantaggio o che sfrutta un calcio di punizione rapido.
“In questi due casi non verrà comminato nulla a livello disciplinare, mentre prima si”.
4 metri sarà la distanza limite che i calciatori dovranno rispettare in caso di una rimessa dell’arbitro, altrimenti scatta il giallo.
“Anche qui nessuna novità ma è stato specificato che la distanza regolamentare sulla rimessa dell’arbitro di 4 metri deve essere rispettata, pena l’ammonizione”.
Nessuna sanzione sarà comminata se dopo una rimessa dal fondo o su una punizione il portiere lancia, alzandola, la palla ,verso uno giocatore della sua squadra con la sfera che gli venga ripassata dallo stesso con testa o petto per poi raccoglierla. In ogni caso questo tipo di episodio prevede la ripetizione della rimessa dal fondo o della punizione. Un’ammonizione può scattare solo in caso che l’episodio venga reiterato più volte.
“Questa specifica è importante perché si tenta di rendere il gioco di attacco più avvincente. E’ appunto importante non eludere le regole”.
IL DOPO QUARENTANA NEI PROFESSIONISTI, NEI DILETTANTI E NEGLI AMATORI
Parliamo di arbitri e protezione da contagi. Giusto riprendere a breve il campionato di serie A anche a porte chiuse o avresti annullato la stagione?
“Bella domanda. Credo che fondamentalmente il calcio in Italia abbia una valenza talmente imporante che mi auguro che riprenda il prima possibile. Ma la salute viene prima, non c’è niente da aggiungere. Ma qui è il cane che si morde la coda devo dire…”.
Tu sei vicino anche al calcio giovanile e dilettantistico: che sentori hai da quel mondo? C’è preoccupazione per il post chiusura? Che calcio ritroveremo secondo le voci che hai personalmente raccolto dai piccoli club che frequentavi pre-pandemia?
“Sono molto vicino al calcio giovanile. C’è tristezza e tanta preoccupazione, dal punto di vista della salute ma anche economico. Questo mondo non è solo sport nel senso stretto ma anche lavoro. Molteplici sono le persone che danno da vivere alle proprie famiglie grazie al calcio giovanile e a quello amatoriale. Pensiamo solo agli arbitri delle gare amatoriali che la sera girano città e paesi per le varie partitelle. Ecco, per loro quello è guadagno che viene a mancare per le loro famiglie. Attualmente c’è carenza di sostentamento anche in questo settore. Giusto parlarne, anche loro non vanno dimenticati”.
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