FOCUS: Victoria Kreuzer
Domenica 20 settembre 2020
La prima di Kovacic e la terza della Kreuzer al tredicesimo DoloMyths Vertical Kilometer
CANAZEI – La prima volta dello sloveno Luka Kovacic e la terza della svizzera Victoria Kreuzer. È questo il responso del tredicesimo DoloMyths Vertical Kilometer, l’unica gara del festival della corsa in quota di Canazei andato in scena quest’anno segnato dall’emergenza sanitaria. E proprio per questo motivo gli organizzatori hanno deciso di prevedere le partenze in modalità individuale, trasformandola per tutti in una corsa esclusivamente contro il tempo.
Sul suggestivo traguardo di Crepa Neigra, dopo aver affrontato 2.400 metri di sviluppo e 1.015 di dislivello, partendo come di consueto dalla località Ciasates ad Alba Canazei e passando per Pian de La Mandries, Pian de Casel, Val de Caracoi prima di affrontare il tratto più impegnativo ma maggiormente significativo a So Forcella e a Spiz, Kovacic è transitato con il tempo di 34’20”. Una prestazione lontana dal record che stabilì Philip Götsch nel 2016 (31’14”), ma che assume comunque un grande valore per l’atleta sloveno del 1995, perché è riuscito ad iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro di questa prestigiosa competizione, come era riuscito a fare il compagno Nejc Kuhar nel 2012, il quale però quest’anno si è dovuto accontentare del secondo posto.
In seconda piazza ha invece concluso Martin Anthamatten, compagno nella vita di Victoria Kreuzer, il quale, nonostante la fatica accumulata il giorno prima in un’altra gara trentina verticale si è comunque ben difeso, fissando il cronometro sul tempo di 35’08”, con un ritardo di 48 secondi dal vincitore. A completare un podio tutto straniero ci ha pensato il francese di Modane Yoann Caillot, giunto sul traguardo con un ritardo di 1’20”, quindi quarto è il piemontese di Salice d’Ulzio Simone Eydallin, e quinto il primo dei regionali, ovvero il trentino della Valle del Chiese Alberto Vender del team Salomon, che ha fatto registrare il tempo di 36’09”. Seguono l’abruzzese Carlo Colaianni, lo sloveno Nejc Kuhar e Marco Filosi, della Val Daone. Nono, e primo dei fassani, è Mauro Rasom del team La Sportiva, seguito dall’ex hockeysta bellunese Simone Manfroi, ultimo della top ten.
Tornando alla gara femminile, la campionessa di Zermatt Victoria Kreuzer, nonostante un’infiammazione al ginocchio sinistro, ha fatto valere la legge della più forte. Costretta a dare il tutto per tutto dal primo all’ultimo metro, non avendo riferimenti diretti, non si è risparmiata ed ha staccato un eccellente tempo di 39’24”, più basso di 1 minuto e 11 secondi rispetto a quello che aveva ottenuto lo scorso anno e più alto di 28 secondi rispetto alla sua migliore prestazione. Il record della gara rimane quello di Axelle Mollaret (2017) 37’39”. Terzo gradino del podio per la nonesa Pamela Peretti, che ha fissato il tempo di 50’37”, precedendo Raffaella Cian e Irma Chiavazza.
Come per la Kreuzer, seconda competizione in due giorni anche per la friulana di Tolmezzo Maria Dimitra Theocaris, che per la prima volta sale sul podio nel DoloMyths Vertical Kilometer. Ha infatti terminato la propria fatica con il tempo di 42’52” ad oltre 3 minuti dalla forte atleta svizzera.
Soddisfazione per gli organizzatori fassani, che hanno deciso di mettersi in gioco esclusivamente con la gara vertical, per dare una continuità alla storia della DoloMyths Run, rinnovando l’appuntamento per l’edizione 2021, che si svolgerà dal 15 al 18 luglio, proponendo le cinque sfide trail, half, vertical, mini e skyrace.
Sabato 19 settembre 2020
Gli svizzeri Marti e Kreuzer padroni alla Rosetta vincono con autorità e demoliscono i record
Sigillo internazionale per la Rosetta Verticale Trail Run, che per la quarta edizione ha incoronato due vincitori svizzeri, capaci addirittura di frantumare i record precedenti. Alla vigilia era facile indicare Werner Marti e Victoria Kreuzer, in ritiro con il loro proprio di skialp a San Martino di Castrozza da mercoledì, come probabili vincitori e così è stato. Forse non tutti si aspettavano, però, che venissero frantumati entrambi i record appartenenti a Davide Magnini e Antonella Confortola.
Sicuramente la formula di gara, adottata dal comitato organizzatore della Primiero Ex3me in virtù del particolare periodo che stiamo vivendo, con partenze scaglionate a gruppi di quattro lanciate ogni trenta secondi e quindi una sorta di sfida più contro il cronometro che sull’uomo, ha stimolato gli atleti a dare il cento per cento dal primo all’ultimo metro.
Al termine dei 6,9 km del percorso con partenza a San Martino di Castrozza e arrivo a Cima Rosetta, dopo 1.279 metri di dislivello, transitando per il rifugio Colverde, per il sentiero 701, quindi sotto Cima Corona, sull’altopiano delle Pale di San Martino per giungere ai 2.741 metri dell’arrivo, sia Werner Marti, con una prova esemplare tutta all’attacco che gli ha consentito di fermare il cronometro sul tempo di 51’19”, abbassando di 1’03” il precedente primato, sia la sua connazionale Victoria Kreuzer, che ha preso subito la testa della gara giungendo in vetta con la prestazione di 1h03’05” e frantumando di 4’16” il tempo che la fiemmese Antonella Confortola aveva ottenuto dodici mesi fa, hanno fatto la parte dei leoni.
La stessa olimpionica trentina dello sci di fondo non ha fatto comunque da comparsa, visto si è piazzata in seconda posizione e, soprattutto, è stata capace di ridurre il proprio precedente primato (argento a 52 secondi dalla Kreuzer), facendo una gara ad elastico proprio con la svizzera per tutto il percorso, pur essendo partita 30 secondi prima. Anche la terza e la quarta classificata hanno abbattuto il record, Valentina Belotti del team La Sportiva, a 1’53” dalla vincitrice e la friulana Maria Dimitra Theocharis giunta a 2’26”. Quinta piazza per la bellunese Cecilia De Filippo, vincitrice della prima edizione di questa gara.
Il dominio svizzero non si è limitato solo ai due gradini più alti del podio, visto che Martin Anthamatten si è piazzato secondo a 1’12” dal compagno Marti, che lo aveva raggiunto già sulle prime inversioni, pur essendo partito 30 secondi prima. Terzo podio su tre partecipazioni per il friulano Tiziano Moia, che non ha abbassato la guardia nemmeno per un metro, ma si è dovuto arrendere ai forti esperti dello skialp scudocrociati. Sul traguardo è giunto terzo, con un ritardo di 1’52” dal trionfatore di giornata.
Ottima prova poi per lo specialista della corsa in montagna Luca Cagnati, quarto a 2’31”, mentre Emanuele Manzi, marito della Belotti, si è preso la soddisfazione di chiudere nella top five, con un ritardo di 4’29” da Werner Marti. Seguono in classifica l’under 23 svizzero Aurelien Gay, quindi il lecchese Luca Del Pero a 4’45”, e l’altro svizzero Pierre Mettan è ottavo a 5’13”.
Per il comitato organizzatore presieduto da Johnny Zagonel, ennesimo successo organizzativo per una competizione, che in quattro anni è riuscita a bruciare le tappe: i 380 iscritti e i 303 classificati ne sono la più lampante dimostrazione.
Per quanto riguarda la classifica di categoria, si sono imposti Marlies Sartori ed Hermann Debertolis (addirittura 19° assoluto) nella under 16, quindi Valentina Loss e lo svizzero Aurelian Gay nella under 23, per finire con Daniela Miatello e Fabrizio Costanzo nella over 50. (fonte: da comunicato Uff. Stampa Pegaso Media)
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