FOCUS: La moviola di Bonfrisco – puntata 22
di MAX CAVALLARO
MONZA – In una settimana come questa dedicata alle nazionali, giusto fare, forse, il punto della situazione sulle ultime dal mondo dei club italiani e più precisamente dal punto di vista arbitrale, ma anche organizzativo – vedi caso Juve-Napoli non giocata – le polemiche post Lazio-Inter e sulla questione dell’audio Var che l’ex procuratore della Figc, Pecoraro, ha affermato essere sparito riguardante la sfida Inter-Juve del 2018 e più precisamente sulla mancata espulsione dell’ormai ex bianconero Pjanic (vedi intervista de Le Iene Show qui).
A compiere questo focus l’ex arbitro di Serie A, Angelo Bonfrisco.
Su Juve-Napoli non giocata: «La fretta che c’è stata organizzando un campionato in era emergenziale, ha lasciato dei vuoti normativi con casistiche forse non pienamente studiate a fondo. L’intervento dell’ ASL sul match ha davvero scompaginato le carte. Ma andiamo con ordine: Juve e Napoli fanno valere entrambe le proprie ragioni, i bianconeri infatti non hanno torto perché si rifanno al protocollo firmato tra Ministero dello Sport e Figc, mentre gli azzurri affermano che l’Asl, gli ha impedito di partire verso Torino. L’inghippo sta nel fatto che nel protocollo federale c’è scritto in pratica che in casi eccezionali ci si deve rifare agli enti superiori preposti in campo sanitario. Ecco il problema. Secondo me la partita si giocherà, comunque. Meglio a questo punto un match sul campo che una gara assegnata a tavolino. Bisogna essere sportivi sino in fondo tralasciando cattivi retropensieri e burocrazia».
Sulle dichiarazioni di Pecoraro per audio Var mancante su un episodio di Inter-Juve 2018: «Secondo me l’audio non è sparito perché credo nemmeno sia mai esistito dato che su un’ammonizione mancata il Var non può intervenire. Però, approfondiamo: nella stessa partita ricordo che c’è stato precedentemente un altro episodio che fece discutere, mi riferisco all’espulsione di Vecino decretata dal Var. Ecco, in quell’occasione Orsato ammonì il nerazzurro che salì con i tacchetti sopra un avversario, il Var quindi richiamò lo stesso fischietto che nel rivisitare l’episodio cambiò il provvedimento da giallo a rosso. Questa è di fatto una delle 4 competenze di un Varista. Se in questa occasione è ovvio trovare un audio tra Var e arbitro non lo è nell’episodio della mancata ammonizione a Pjanic perché ribadisco, una mancata ammonizione non può essere occasione di richiamo da parte del Var. Quindi riassumendo Pecoraro non può trovare un audio che di fatto non esiste. Certo, durante una partita qualsiasi arbitro, Varista e altri componenti dialogano via radio su più aspetti ma su regolamenti precisi come in questo caso, ognuno sta al suo posto, il resto sono suggerimenti che non contano nulla perché è l’arbitro che decide. Bene fece Collina a volere Orsato per la finale di Champions, dove lo stesso si è confermato il numero uno».
Sugli episodi di Lazio-Inter «Opinabili le determinazioni di Giudice Sportivo e i comportamenti di giocatori, arbitro e Var. Credo che sia poco formativo vedere, giocatori intenti a colpire gli avversari con gesti di reazione, vedere calciatori colpiti enfatizzare e simulare i presunti colpi ricevuti, arbitri che non prendono i provvedimenti adeguati e in fine ammorbidire queste espulsioni con una sola giornata di squalifica alleviando la pena attraverso una multa pecuniaria. Questa è la conferma che lo spettacolo commerciale è in antitesi con la formazione e l’educazione che invece io per primo sui campi di periferia cerco di insegnare ai più piccoli con il progetto “arbitroeducaggio”».
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