Ecco cosa ha dichiarato Agostino Malavasi, presidente del Cimiano calcio, una delle realtà più floride del panorama dilettantistico italiano, ai microfoni di Sport Small Tv, il canale youtube di SportSmall.it nell’intervista esclusiva rilasciata a Max Cavallaro.
MILANO – “Ci dovrebbe essere un programma, un progetto sui settori giovanili in Figc per poter creare strutture che permettano ai ragazzi più meritevoli, tecnicamente e mentalmente, di esprimersi e apprendere i segreti dello sport”. Parole chiare e dure quelle di Agostino Malavasi, socio fondatore e storico presidente del Cimiano Calcio, società dove sono cresciuti giocatori come Mattia De Sciglio, Davide Di Gennaro, Marco Fossati e Lino Marzorati. La Giana, promossa in Lega Pro lo scorso anno, aveva in rosa ben sette componenti che hanno militato nel Cimiano.
Malavasi può quindi giudicare la situazione attuale da una posizione ‘privilegiata’. “Il calcio oggi è in mano a pochi. Tavecchio è stato eletto tra mille difficoltà con una profonda spaccatura fra i club perché ad alti livelli mancano unità d’intenti e motivazioni. Il nuovo presidente si dice pronto a rinnovare i centri tecnici e ad apportare novità nel settore giovanile. Sono belle parole ma contano i fatti. E in questa situazione si può fare ben poco”.
Situazione nella quale “burocrazia e interessi personali sono per noi limiti pesanti. I rappresentanti da noi eletti in federazione ci ascoltano poco, vanno per la loro strada e molti pensano soltanto a mantenere la poltrona”.Non solo critiche ma anche proposte arrivano da Malavasi.
L’INTERVISTA Esclusiva ad Agostino Mallavasi video parte 1
“Qualche tempo fa avevo prospettato agli istituti elementari della zona di inviare alcuni fra i nostri tecnici, come Pierino Prati e Gino Maldera, a fare scuola calcio gratuitamente. Ma i presidi, e con loro gli insegnanti, hanno detto no. Manca questo modo di praticare sport nelle scuole”.
La seconda idea è una ristrutturazione del calcio giovanile. “Le società professionistiche tesserano i bambini già a 6-7 anni, e per un decennio indossano una maglia importante, pesante. Se non sono forti a livello caratteriale, se non sono disposti a fare sacrifici, se non hanno alle spalle una famiglia sana, difficilmente questi ragazzi riescono a sopportare la pressione (degli allenatori che vogliono vincere, e dei genitori che sperano diventino campioni). Molti si perdono, si sentono messi da parte e smettono di giocare. La federazione – sottolinea il dirigente – dovrebbe per legge impedire alle società professionistiche di fare calcio giovanile fino ai 13 anni”.
L’INTERVISTA Esclusiva ad Agostino Mallavasi video parte 2
L’obiettivo è si salvaguardare i bambini stessi. “Qui noi ci proponiamo di insegnare a loro la tecnica di base, senza la quale nessuno diventa professionista. La tattica può essere appresa ma successivamente, dai 13-14 anni. Tanti istruttori invece oggi lavorano per se stessi”. Così il calcio nostrano rimane lontano anni luce da quello tedesco. “In Germania tutti dal 2000 si sono rimboccati le maniche, hanno costruito, programmato con pazienza e cominciato a vincere titoli a livello giovanile fino a conquistare l’ultimo mondiale”.
Giorgio Meroni
2 Comments
certo Malavasi dice cose sacrosante ma il problema come sempre a monte ma ci vuole una classe dirigente capace e che si assume responsabilita’ e iniziative non tante parole il SGS e stato distrutto e politicizzato .E vero non esiste un programma ma anche le societa” sono responsabili non dicono niente vanno alle riunioni e applaudono il nulla.
Io quando ero presidente della commissione nazionale Scuole Calcio ho visitato 365 Scuole Calcio sul Territorio da Bolzano a Catania e insieme a GIACOMINI grande allenatore portavamo le linee guida della FIGC il programma andava bene sia sulla tecnica che su i valori e i comportamenti ,ma il lavoro dava fastidio e cosi il consiglio federale azzero ilSGS sia nei soldi e sia nei dirigenti passando tutto LND e cosi oggi le societa” sono davanti al nulla ma si lamentano ma poi in assemblea applaudo il nulla .CORAGGIO SE VOLETE VERAMENTE IL BENE DEL VOSTRO SG ALZATE LA VOCE E PORTATE DIRIGENTI CHE CREDONO E AMANO SG Valter Cottini.
Concordo in parte con il Pres. Malavasi. Io penso che, al di là dei progetti di ogni presidente FIGC sul SGS, mediamente x le soc. dilettanti che ho conosciuto, ritengo che non siano organizzate per erogare il “servizio” scuola calcio. Pensano troppo alla parte tecnica ma una società deve garantire uno sviluppo a 360°, senza fretta e nella massima sicurezza fisica. Il Cimiano, da questo punto di vista, non fa testo in quanto da anni ha struttura e competenze ai massimi livelli, ed è difficile considerarla soc. dilettante, come altre soc. nel milanese. Ma il resto della Lombardia e dell’Italia? Il movimento del calcio italiano è fatto dal oltre 13’000 Società. Quante sono veramente organizzate per numero di persone adeguate, competenza, sicurezza, etica. La FIGC a mio avviso con crea Dirigenti per Soc. Dilettanti e soprattutto non controlla come veramente operano day by day. In sintesi, tanti proclami, come dice il Pres. Malavasi, ma, a mio avviso, pochi progetti per migliorare le piccole società. Saluti, Massimo Aquilini