FOCUS: Claudio Gallo «Così rilianciamo la Feder Palla A Pugno in Lombardia…»

di Max Cavallaro

MILANO – Pallapugno, Bracciale, Pallapugno Leggera, Palla Elastica, Wallball, Pantalera, Palla Eh! Pelota Basca – Frontball sono le discipline che costituiscono il mondo Fipap (Federazione Italiana Palla A Pugno).

In Lombardia, Claudio Gallo, storico dirigente sportivo milanese, è stato nominato nuovo delegato regionale proprio da tale ente per organizzarne le attività a livello regionale.

DOMANDEERISPOSTE

Cosa l’ha spinta ad accettare l’incarico di delegato Fipap in una regione in cui queste attività sportive sembra siano sparite da tempo?

«Mi sono sempre piaciute le sfide difficili. Questa è una di quelle. Ricordo ancora quando a Milano c’era lo sferisterio in via Palermo. Adesso bisogna ricominciare e spero di trovare il giusto supporto nel rinnovato consiglio federale di FIPAP, nel suo presidente Costa e nel segretario generale Pepino».

Come attrarre i giovani lombardi verso queste discipline più antiche?

«Sarà molto difficile, impegnativo. Proveremo a far capire che ogni disciplina sportiva può portare a successi personali importanti, anche se non conosciuta come gli sport più tradizionali». (continua dopo la foto ndr.)

Pallone di Pallapugno – By <a href=”https://en.wikipedia.org/wiki/it:User:Diegobecks” class=”extiw” title=”w:it:User:Diegobecks”>Diegobecks</a> at <a href=”https://en.wikipedia.org/wiki/it:” class=”extiw” title=”w:it:”>Italian Wikipedia</a> – Transferred from <span class=”plainlinks”><a class=”external text” href=”https://it.wikipedia.org”>it.wikipedia</a></span> to Commons., Public Domain, Link

Claudio Gallo è un nome che da molti anni circola nel mondo sportivo regionale e nazionale. Quali sono state le tappe principali della Sua carriera in questo senso?

«Le esperienze sono state tante e tutte molto utili, interessanti, variegate. Tappa fondamentale e più coinvolgente senz’altro i 5 anni trascorsi tra il 2008 e il 2013 come consigliere d’amministrazione della ex-Coni Servizi Spa, ora Sport e Salute, durante i quali ho potuto lavorare fianco a fianco con personaggi del calibro di Gianni Petrucci e Lello Pagnozzi, oltre ad aver potuto apprezzare le professionalità di tanti dirigenti di quella società. In quel periodo, durante il quale – tra le altre cose – ebbi l’onore, su delega del CdA, di firmare il rogito di acquisto da Generali SpA del palazzo Coni di via Piranesi 46 a Milano, rivestii il ruolo di consigliere d’amministrazione del Circolo del Tennis del Foro Italico.

Altre interessanti esperienze pluriennali le ho avute con FMSI, come delegato regionale della Federazione Italiana Cricket collaborando con Simone Gambino e Luca Bruno Malaspina e, a livello Coni Lombardia, come consigliere regionale in quota DSA nello scorso quadriennio olimpico, durante il quale ho iniziato un’ interessante attività di docente per la Scuola dello Sport regionale in vari licei scientifici sportivi del territorio. Vi sono state poi, nel passato, tante esperienze di organizzazione di manifestazioni sportive a livello locale ed anche internazionale: dalla Billy Cup di baseball indoor per 8 edizioni consecutive in collaborazione con FIBS alla Viva World Cup di Nf-Board Liegi, dai campionati italiani master di atletica leggera nel 2007 all’Arena di Milano a tanti eventi di atletica leggera per ragazzi/e a livello di ente promozionale. (continua dopo la foto ndr.)

Claudio Gallo

Infine una lunga esperienza come giornalista sportivo sullo sport di base, la stesura del testo base (fino all’arrivo in commissione) della L.R. sullo sport n. 26/2014, l’attività di atleta master, dirigente sportivo e persino … coach per tanti anni. Da questo punto di vista mi mancherebbe solo di fare il … procuratore.  La docenza in materia sportiva, comunque, è sempre stata particolarmente coinvolgente e si è estesa al Master in Bicocca coordinato dal Prof. Ascani e ad altre iniziative analoghe».

Ne approfitti per lanciare un’appello…

«Ripartiamo dalle origini, dalle tradizioni ed anche dalla cultura. Di pallone a bracciale, ad esempio, scriveva anche Giacomo Leopardi, dedicando un suo scritto a Carlo Didimi, il maggior talento (dentro e fuori dal campo …) di allora…».

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