FOCUS: Tiki Taka, Gotti
COLOGNO MONZESE – Lunedì 22 marzo 2021, all’interno del programma “Tiki Taka – La Repubblica del pallone”, il talk show sportivo condotto da Piero Chiambretti, in onda in seconda serata su Italia 1, è intervenuto l’allenatore dell’Udinese Luca Gotti.
Su Pirlo che ha accettato la panchina della Juve senza esperienza: “Io probabilmente non avrei accettato perché ho il mio carattere ma penso che Pirlo abbia fatto bene. Non si può dire di no a una proposta di quel tipo, soprattutto dopo il percorso che ha fatto da calciatore in quella società e con questa proprietà”.
Sulle differenze tra fare il viceallenatore e il primo allenatore: “Ci sono dei pro e contro che riguardano sia l’aspetto professionale sia la qualità della vita. Ho fatto per dieci anni il primo allenatore, poi ho intrapreso il percorso del vice che è un altro lavoro ed ero arrivato alla consapevolezza che avrei fatto quel tipo di mestiere perché mi piaceva e mi permetteva una vita fuori dal campo assolutamente normale. Tornare a primo allenatore, da una parte ti dà soddisfazioni perché vedi le tue idee realizzarsi sul campo, ma dall’altra parte la qualità della vita è inferiore”.
Sull’esperienza al Chelsea con Sarri e sul perché non l’ha portato con lui alla Juventus: “Maurizio è una persona diretta che ti dice le cose come stanno. Al Chelsea voleva portare il suo secondo che però in quel momento era all’Inter e allora scelse me. Ma mi disse che se fosse tornato in Italia avrebbe scelto il suo viceallenatore, così come poi è successo. Mi sarebbe piaciuto fare quell’esperienza insieme a lui in un club come la Juve ma ho capito perfettamente la situazione”.
Su quale squadra consiglierebbe a Sarri tra la Roma e il Napoli: “A istinto mi verrebbe da dire che Roma è una piazza che si sposa molto con le caratteristiche di Maurizio. E anche un certo tipo di giocatori che ha la Roma in rosa sarebbero particolarmente funzionali alle sue idee”.
Sulla multa per non aver rispettato il divieto di andare a casa di amici: “Avevamo giocato alle 18 contro il Sassuolo e dopo la partita un amico mi ha scritto di raggiungerlo a casa sua per festeggiare la vittoria. Li ho raggiunti senza sapere quanti fossero e ignaro di finire in una guerra tra i vicini che hanno chiamato i carabinieri. Ho pagato, subito dopo la notifica, 280 euro di multa”.
Sulla gestione dei social dei giocatori: “Li gestisco con una grandissima semplicità: non me ne occupo minimamente (dice sorridendo, ndr)”.
Sul significato della sua frase ‘non voglio un calcio da Prima Repubblica’: “Ci sono delle dinamiche da Prima Repubblica nel nostro calcio che però più soggetti con le loro idee stanno aiutando a superare. La Serie A di oggi mette insieme una ricchezza di idee diverse al di là dell’aspetto legato alla qualità dei giocatori”.
Su come è cambiato il gioco della Juve con Pirlo: “Non ho visto tutte le partite della Juventus, solo le 4-5 gare che precedevano la nostra sfida contro di loro. Ma non ho seguito l’evoluzione di tutto il loro campionato, però mi sembra abbiano modificato il tipo di costruzione e il baricentro della squadra”. (fonte: da comunicato Uff. Stampa Mediaset)
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