Intervista esclusiva a Massimiliano D’Ambrosi presidente del Comitato Regionale Friuli Venezia Giulia della Federazione Italiana Canottaggio dal gennaio 2013.
Ci parli del suo ruolo di presidente e di cosa si occupa il suo ente…
“Il nostro compito è estremamente variegato. Il nostro Comitato è costituito da 14 Società che toccano 3 delle 4 Provincie della Regione Friuli Venezia Giulia. Il cuore dell’attività si trova in ogni caso a Trieste, dove hanno sede ben 5 Società ultracentenarie. Tra i nostri compiti vi è il sostenere le Società nel superare le numerose problematiche e questioni nelle quali sempre più spesso si trovano a doversi destreggiare, facendo da anello intermedio con la Federazione Nazionale, il CONI e gli Enti Locali. Ci occupiamo poi di promozione, soprattutto nelle fascie giovanili ed all’interno della Scuola. Dal punto di vista agonistico ci troviamo ad organizzare diverse regate riservate un po’ a tutte le categorie, dai giovanissimi ai master. Infine durante la stagione siamo impegnati anche nel partecipare con la nostra rappresentativa regionale a Regate sia in Italia che all’estero”.
Come si è avvicinato al mondo dello sport da giovane e come alla politica sportiva?
“Nello sport praticato da giovane ci sono finito subito, prima nel calcio come un po’ tutti gli italiani e poi nel canottaggio a causa di alcune amicizie. Appena terminata l’attività agonistica, passare dall’altra parte della scrivania è stata quasi una cosa naturale, per restare vicino ad un mondo che continua ad appassionarmi anche non scendendo in barca”.
Ha degli sport preferiti?
“Oltre al canottaggio nei (pochi) momenti liberi, mi dedico al calcio, la mountain bike e lo sci, ma in generale sono un malato di sport a 360°”.
Nel suo attuale ruolo, di quale iniziativa o punto programmatico realizzato va più orgoglioso?
“Recentemente abbiamo organizzato a Trieste un importante Seminario che ha rappresentato una prima volta nazionale, sul tema del canottaggio e disabilità. E’ un tema che in Italia non viene seguito da troppi anni e sul quale vogliamo lavorare in Regione, per creare un punto di partenza per un futuro importante sviluppo in tal senso. Vado molto orgoglioso dei risultati della nostra rappresentativa regionale, che quest’anno ha colto dei successi importantissimi anche a livello internazionale, oltre che nazionale, mettendosi alla pari di Regioni come la Lombardia, la Toscana od il Piemonte, che possono contare dei numeri certamente più importanti di una piccola realtà coma la nostra”.
Quali sono le difficoltà che può incontrare la sua mansione con il territorio?
“Anche se ci inerfacciamo con solo 14 Società, si tratta di realtà spesso diverse per tradizioni ed esigenze, pertanto non è mai semplice riuscire a prendere certe decisioni che siano eque e non penalizzanti per nessuno”.
Tracci un breve bilancio del rapporto con i club. E poi questi, cosa le chiedono prevalentemente?
“Direi che sia con i dirigenti, che con i tecnici, il rapporto è generalmente buono. Ci sono degli alti e bassi e dei giusti distinguo, come è normale che sia in tutti i rapporti di lavoro. Principalmente i Club si rivolgono al Comitato per chiedere aiuto in questioni legislative o legate al rapporto con le istituzioni o per questioni legate all’organizzazione delle Regate”.
Nel territorio sportivo di sua competenza ci sono ostacoli burocratici o ammistrativi che impediscono l’avvio di nuove iniziative o nascita di nuove strutture per lo sport?
“La nostra è una Regione fortemente vicina allo sport. Credo dobbiamo ritenerci fortunati, in quanto in altre realtà so che non sono nemmeno previsti i finanziamenti alle Società sportive, cui noi siamo abituati ad attingere per sostenere l’organizzazione delle nostre manifestazioni. Vi sono anche delle leggi particolarmente lungimiranti come quella a sostegno del Talento Sportivo. E’ più la politica nazionale ad aver ultimamente creato qualche grattacapo di troppo al mondo dello sport in generale, con forse eccessive richieste e responsabilità demandate ai Presidenti di Società che, non bisogna dimenticarselo, non sono nient’altro che dei volontari”.
Cosa in bolle in pentola nell’ente che presiede avete nuovi progetti in cantiere?
“In questo momento abbiamo due grandi obiettivi sui quali stiamo lavorando da tempo: l’organizzazione del Campionato Italiano di Indoor Rowing, che si terrà nella location innovativa del Centro Commerciale Montedoro a Muggia il prossimo 11 gennaio e l’acquisto di nuove attrezzature sportive da destinare a tutte le Società a sostegno della loro attività giovanile, in particolare con le Scuole”.
Cosa ama del mondo sportivo e cosa la delude?
“Chi ha fatto sport, sa che nello sport trova una grande famiglia. Purtroppo in questa famiglia, talvolta, si trovano certi individui che ambiscono ad ottenere un ruolo per se stessi, a discapito del bene del movimento in generale e questa è una cosa difficilmente spiegabile, non essendoci certo un ritorno economico”.
E’ anche un tifoso? Le piace guardare lo sport in Tv
“Assolutamente si! Ed in tv, non a pagamento, dovrebbe essercene molto di più”.
Qual é il consiglio che può dare ad un giovane sportivo?
“Di non abbattersi e di non fermarsi alle prime difficoltà. Di individuare bene il proprio obiettivo, che non deve essere necessariamente per tutti quello di una vittoria Olimpica. Di essere bravi nel gestire e conciliare i propri impegni sportivi, con quelli scolastici, in quanto possono convivere”.