FIRENZE – Un film sul Football Americano, fatto in Italia si può? Più che chiederselo Lorenzo Ciani, giovane cineasta e grande appassionato di questa disciplina sportiva con trascorsi nei campionati italiani (Guelfi di Firenze) ne è convinto. «Credo che stia nascendo un grande interesse sul Football anche in casa nostra. Ho in mente una pellicola, dove questo sport ambientato nel futuro, sarà più che inserito nella realtà sociale ed anche nella mia Firenze che sarà un po’ sconvolta e rivoluzionata dagli ipotetici eventi commerciali che ho immaginato» (continua dopo l’immagine).
Parte così oggi “The Jump Challenge” ! Di cosa si tratta ? E’ semplice: basta scattarsi una foto con la scritta #HelpUsDoTheJump, condividerla su Facebook, inviarla alla pagina FB di THE JUMP e nominare tre amici che avranno 24 ore di tempo per fare la stessa cosa donando almeno un euro per realizzare il cortometraggio contro la violenza sui minori THE JUMP ! Le foto verranno, spiega la produzione del fim, inserite nel video della canzone “Let me do the jump” che farà parte della colonna sonora del film (continua dopo il filmato)
Trailer
Ma per realizzare il progetto, Ciani ha a pensato ad una raccolta fondi a questo link
http://www.kapipal.com/thejump
La trama è davvero efficace e sorprendente: «Ci troviamo nel 2035, – spiega Ciani – il protagonista scopre che la donna che ama, nel suo passato, ha subito una violenza che le ha cambiato l’esistenza. Così grazie al The Jump, l’eroe del film potrebbe tornare indietro nel tempo per cambiare le cose e quindi modificare il suo presente rendendo la sua donna felice e priva dei nefasti ricordi. Il tutto in una Firenze letteralmente cambiata nei suoi scenari dove la pubblicità, anche asiatica, fa la sua prepotente e massiccia comparsa sui monumenti storici fiorentini! (Una provocazione? ndr) E il Football ha una sua più che legittima dignità anche da noi, essendo l’Italia a quel punto, un paese ultra globalizzato. E’ comunque un film contro la violenza sui minori. Il protagonista tra l’altro, può scegliere se intraprendere questo salto nel passato o proseguire senza guardarsi indietro, nella sua carriera sportiva».
Il regista spiega di essersi lanciato in questa avventura nonostante il momento di crisi economica. «Sono partito nel 2011, ero un barman, ma campando alla giornata senza grandi progetti davanti mi sono detto di vole far qualcosa che almeno, mi entusiasmasse davvero. Con un precedente lavoro “Tartufo di Sabbia” avevo già ricevuto importanti riconoscimenti, quindi perché non continuare? E dato che son stato un giocatore di Football ho unito a questa passione quella per il cinema. Credo che questo sport stia crescendo qui da noi, anche se lentamente. Quando ero ragazzo giocavamo in un campo paludoso sull’Arno, oggi c’è uno stadio». E domani “The Jump”… magari al cinema.
Max Cavallaro